Il mistero di Laura Lanza in “La Baronessa di Carini. Gita in Sicilia”

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In libreria per Gallucci il nuovo romanzo della scrittrice siciliana Costanza DiQuattro

Due piani di lettura che, partendo da punti di vista diversi, mano a mano si sovrappongono. Da un lato il romanzo storico sulla tragica vicenda della baronessa di Carini. Dall’altro una scolaresca di Viterbo dei nostri giorni che con l’insegnante di latino e greco fa una gita in Sicilia ritrovandosi a vivere “l’ultima notte della povera Laura Lanza”.

E’ la chiave di lettura con la quale la scrittrice siciliana Costanza DiQuattro racconta il terribile fatto di sangue che coinvolse la giovane nobile, uccisa dal padre insieme al suo amante nel 1563, nel suo nuovo romanzo ‘La Baronessa di Carini. Gita in Sicilia’ in libreria per Gallucci da qualche giorno. “Ho utilizzato due piani narrativi diversi tanto che il libro di fatto è diviso in due storie che si uniscono soltanto alla fine, nell’ultimo capitolo. Tra la prima e la seconda parte – dice all’AdnKronos la DiQuattro – ci sono 500 anni di distanza.

La vicenda di Laura Lanza è ambientata intorno al 1560 e invece la vicenda contemporanea, che ruota intorno a una gita scolastica, è ambientata nel 2022. Nella seconda parte del romanzo, infatti, una scolaresca del liceo classico di Viterbo va in gita in Sicilia con la professoressa di latino e greco, una siciliana che ama in maniera quasi esasperata la sua terra. Quattro ragazzi, che rappresentano quattro tipi universali che avrebbero potuto esistere anche nel 1500, diventano protagonisti di una trama che è una storia nella storia”.

Nell’ultima parte del romanzo, infatti, “questi quattro ragazzini si trovano avviluppati nella storia di Laura Lanza vivendo la sua ultima notte. La vicenda si trasforma in un fantasy”. I ragazzi iniziano a indagare sulla morte della baronessa della quale si racconta rimase impressa su una parte di una stanza del Castello di Carini l’impronta della mano insanguinata. Il libro strizza l’occhio ai giovani lettori attirandoli in una trama che li vede protagonisti. D’altro canto, per gli adulti, c’è la fascinazione per un fatto reale, “un must per la Sicilia, che continua purtroppo a evocare fatti attuali: il femminicidio e la violenza di alcuni padri”. Cosa resta oggi della vicenda della baronessa di Carini? “Di fatto quella della Baronessa di Carini è la storia di un delitto d’onore. Un reato – risponde la DiQuattro – che, in un certo senso, ci appartiene ancora”. Basti pensare che “abbiamo dovuto aspettare il 1981 per avere una legge che lo bandisca”. Nata a Ragusa nel 1986, Costanza DiQuattro, direttrice artistica del teatro Donnafugata, si occupa di drammaturgie. E’ autrice di quattro romanzi: ‘La mia casa di Montalbano’, ‘Donnafugata’, ‘Giuditta e il monsù’ e ‘Arrocco siciliano’. Per il teatro ha scritto ‘Barbablù’, ‘La flanerie tra Bellini e Wagner’ e ‘Parlami d’amore’.

Nella foto, Costanza DiQuattro

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